Le aziende agricole di D.A.V.O. e le realtà locali presentano il proprio lavoro, dall’agricoltura all’ambiente e al turismo: una vera ricchezza per il territorio da far conoscere.

Rho – Una delle eccellenze del territorio sono le aziende agricole. Durante la diretta streaming di mercoledì 23 settembre a cura della pagina Facebook Agenzia Tecnocasa Rho-Fiera, è stato possibile conoscere alcuni protagonisti delle realtà coinvolte in questo settore. L’imprenditore rhodense Gerardo Gentile ha fatto gli “onori di casa” presentando gli ospiti del consueto appuntamento di metà settimana pensato per conoscere il territorio.

All’incontro in streaming (salvato per chi non ha potuto seguire la diretta) hanno partecipato: il presidente del Distretto agricolo Valle Olona (D.A.V.O.) Giuseppe Caronni; il vicepresidente Luca Crespi titolare della Crespi Bonsai di Parabiago, Luca Nodari titolare di un’azienda agricola di Rho e l’imprenditore del settore alberghiero, Luigino Poli (La Fornace, La Guardia e Poli Hotel) attento alle aziende agricole del territorio.

Far conoscere il territorio…

“Questo è un momento importante per far conoscere le aziende agricole e tutto quello che succede sul nostro territorio, altrimenti rischiamo di lasciare indietro persone che lavorano“, ha introdotto Gentile.

Tanti si impegnano per lo sviluppo e il benessere del luogo in cui vive, ma il rischio è che pochi vengano a conoscenza del lavoro svolto che, così, non sarebbe valorizzato. Per questo motivo è importante portare all’attenzione delle persone quanto fatto da queste persone e queste realtà, imprenditoriali e non solo, anche attraverso l’utilizzo dei mezzi di comunicazione”.

… e le realtà che lo arricchiscono

“A volte non ci rendiamo conto di quanta ricchezza abbiamo da far conoscere“, ha commentato Luigino Poli. Secondo l’imprenditore, per raccontare queste realtà è necessario cambiare la visone del proprio lavoro. Nel senso, gli agricoltori e i ristoratori devono essere i primi ad essere attenti a quello che accade sul territorio e alle opportunità che esso offre, soprattutto mettendosi in rete e proponendo soluzioni concrete con gli altri attori coinvolti.

Luigino Poli

“Se attendiamo il business travel, rischiamo di stare fermi per tanto tempo – continua Poli, presentando la situazione dopo la quarantena – Dobbiamo concentrarci sul turismo di prossimità, far capire ai cittadini che i nostri luoghi sono belli da visitare e che offrono tante proposte culturali ed enogastronomiche“.

Le persone che visitano questi posti e si innamorano di essi attraverso la passione di chi ci lavora, saranno i primi a promuovere il territorio parlandone e tornandovi. Per Luca Crespi è necessario anche coinvolgere gli enti comunali. “Serve un supporto pubblico per visibilità e continuità“. Inoltre, gli imprenditori intervenuti hanno concordato che è fondamentale il gioco di squadra: lo ha dimostrato la creazione dello stesso D.A.V.O. ma anche della rete “La Milano che Conviene” e quella dei “Ristoranti del Buongusto“. Senza dimenticare di prestare attenzione al futuro, MIND compreso (sono già avviate delle collaborazioni).

Agricoltura e ambientale

Il lavoro degli agricoltori e di D.A.V.O. non è legato alla sola produzione agroalimentare, ma si occupa in prima linea del mantenimento dell’ambiente. “Gli enti hanno capito che potevano appoggiarsi a chi il territorio lo ha sempre mantenuto, ovvero gli agricoltori“, ha spiegato Caronni, illustrando una parte delle azioni che compiono le aziende agricole dell’Asse del Sempione. Quindi, oltre ad occuparsi dei prodotti, c’è una responsabilità sociale verso il territorio.

Questa relazione tra chi lavora in campagna e un ambiente sano, lo si è visto anche in montagna. Con il graduale abbandono delle alte quote a favore dei centri urbani, sono aumentate le possibilità di pericolo in quell’ambiente. Infatti, l’azienda agricola era sul posto a presidiare il territorio, ad intervenire subito quando necessario, a segnalare agli enti di competenza se qualcosa non andava. Sono gli occhi e le orecchie di quello che accade al di fuori delle città. E queste ultime non possono essere considerate come qualcosa di a se stante. Dipendono e sono in relazione a loro volta con l’ambiente circostante e con la campagna. “Facciamo un’opera ambientale riconosciuta da tutti, senza dimenticare della vocazione agricola“, ha commentato Caronni. I primi lavori in quest’ottica sono stati fatti nel 2013 a Parabiago, tra cui piantumazioni, recupero di riali, creazione di zone umide. Il tutto collaborando con Cariplo, Ersaf, Aipo, Villoresi e gli altri enti che si occupano del territorio.

Emmanuele Occhipinti

(articolo pubblicato su SempioneNews)