“Inclinazione 23.5” è una specie di nome in codice che accompagna alcune delle ricette create dallo chef Vincenzo Marconi. Sono piatti per così dire ‘non convenzionali’ che nascono però dal suo amore incondizionato per il buono e dalla consapevolezza che gli schemi – anche in cucina – sono stati creati per essere superati.
23.5” è il grado di inclinazione dell’asse terrestre, quella piccola oscillazione che rende possibile nel nostro pianeta il succedersi delle stagioni e la diversità climatica e biologica.
“La Terra – dice Marconi – va amata per tutto quello che riesce a dare. Divisioni come quelle che proponiamo noi in cucina con la terra da una parte e il mare dall’altra non hanno senso. Io non solo amo presentare nei miei menu piatti di diversa natura ma nelle mie ricette cerco spesso di mettere insieme terra e mare.
Uno di questi piatti è la Faraona con ripieno di astice. La faraona viene disossata e cotta assieme alla pelle che in cottura crea una parte croccante e saporita e poi viene farcita con l’astice. Alla Fornace serviamo questo piatto con una maionese vegetale e patate viola, accompagnamenti fondamentali per dare al tutto il giusto equilibrio.
Questa ricetta è senz’altro una delle più riuscite tra quelle che proponiamo contrassegnate dal codice Inclinazione 23.5. E’ un piatto che proponiamo ciclicamente nel nostro ristorante e riscuote sempre un grande successo. Un altro piatto decisamente ben riuscito – giusto per fare un’altro esempio – è il Tonno con fegato grasso (Inclinazione 23.5)”.
Questo particolare approccio alla combinazione dei sapori ha sempre affascinato chef Marconi tanto che questo stile creativo rappresenta una costante presenza nella cucina della Fornace e – per certi versi – si può dire che contribuisca a definire l’unicità della proposta gastronomica che possiamo ritrovare fra i tavoli del ristorante ospitato all’interno del Poli Hotel di San Vittore Olona (l’hotel quattro stelle più votato dagli utenti di Tripadvisor per la provincia di Milano)
“Fin da giovane – precisa chef Marconi – sono sempre stato attratto da questa filosofia. Una volta si parlava di terra e mare, ora questa cosa onestamente ha un po’ stancato e io preferisco appunto parlare di inclinazione 23.5. E’ un codice che rappresenta tutto quello che di buono produce il nostro pianeta senza distinzioni posticce.
In questo tipo di cucina è lecito mettere insieme il meglio del meglio … perché tutti i prodotti resi possibili dalla vita sulla terra hanno pari dignità.
Guardi però – conclude Marconi – che io non ho mica inventato niente. Non ho fatto altro che riprendere un percorso di gusto che fa parte della nostra storia culinaria più profonda. Pensiamo soltanto a cosa ha rappresentato la cucina romana con i suoi forti contrasti di sapori e con l’utilizzo delle migliori materie prime del tempo che arrivavano nei mercati della Capitale dai quattro angoli di un impero che allora rappresentava tutto il mondo conosciuto.”
In conclusione possiamo quindi affermare che per quanto ciò possa sembrare paradossale, soprattutto se si guarda con gli occhi del consumatore ancora legato a concetti quali “Il KM0” oppure la cucina del territorio, Inclinazione 23.5 rappresenta una filosofia di cucina che affonda le radici nella nostra cultura e nella nostra storia gastronomica più intima e profonda.